Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi ecco
C’era una volta una signora che aveva la mania delle scarpe. Col tempo se ne era fatta una vera collezione: scarpe con i lacci, col tacco, da ginnastica, con la fibbia, chiuse e scollate, sandali, zoccoli, infradito, di pelle, di stoffa, di plastica, di legno … insomma di tutti i tipi e per tutte le occasioni. Ogni volta che usciva la signora osservava le altre persone e registrava i nuovi tipi di calzature che ancora non possedeva, e se le andava a comprare. Spesso non trovava quello che cercava e allora si arrabbiava moltissimo con i commessi dei negozi e sbraitava e correva su e giù per le strade per trovare altri negozi di scarpe, altri modelli e altri colori. Diventò una vera ossessione e non solo per lei
La sua casa divemtò un magazzino: nel frigorifero erano allineati sui ripiani infiniti paia di scarpe, le credenze rigurgitavano di calzature, nel forno erano stipati sandali e pantofole, sotto il letto si ammucchiavano scarpe scompagnate, vecchie ciabatte, tacchi rotti o mai risuolati, fibbie di tutti i tipi..
Inutilmente gli amici e i parenti cercavano di persuaderla a rinunciare a questa mania che, oltre tutto, era molto costosa (per fortuna la signora era ricca): la poveretta diceva di sì, che si sarebbe controllata, poi, appena usciva, ricascava nella sua follia. Un po’ alla volta, poi, le cose peggiorarono.
La signora cominciò a vivere tra cose a forma di scarpa: si fece costruire un letto fatto a mocassino, con tanto di cuscino con le nappette, mangiava in zoccoli di legno e beveva da bicchieri fatti a stivale. Alla fine i suoi parenti, preoccupati, la fecero ricoverare in una clinica.
I medici meditarono a lungo sul suo caso, ma nessuno riusciva a trovare un rimedio, tanto che la signora fu rimandata a casa, anche perché rubava le scarpe a tutti quelli che le capitavano a tiro e spesso medici e pazienti si ritrovavano ad aggirarsi a piedi nudi con effetti poco decorosi per la clinica. Infine fu una nipote, appassionata di favole, a risolvere la situazione. Lesse alla zia la favola di Cenerentola, fece fare una bella scarpetta elegantissima e tempestata di stelline dorate e la convinse che solo trovando una scarpetta uguale a quella la sua collezione sarebbe stata perfetta e lei sarebbe diventata famosa. Da allora l’unico problema fu quello di portare ogni tanto alla signora cataloghi e riviste con le immagini dei più diversi tipi di carpe: lei passava il tempo a scartabellare alla ricerca della scarpetta identica alla prima, sicura che se l’avesse trovata sarebbe entrata nella leggenda. La storia non dice come andò a finire e se la signora alla fine guarì, ma a noi piace pensare che almeno con questa piccola storia abbiamo regalato alla signora delle scarpe un pizzico di celebrità, come lei avrebbe voluto.
Un caro saluto e alla prossima!
Da Vittoria