la partita vista dal Ciffo
Sì, stavolta le abbiam prese, e “di santa ragione” (come si suol dire). Una volta o l’altra c’era d’aspettarselo, proprio per ‘sta benedetta costruzione dal basso, che va a farsi friggere se incontri un avversario che ti aggredisce subito all’inizio della suddetta benedetta costruzione, nella tua metà campo o addirittura nella tua area, dove un errore può esser fatale. Così è stato con la Triestina di quel volpone di Tesser. Ma se sbagliando s’impara speriamo bene.
È vero che all’inizio il Mantova reclama un rigore, concesso invece subito dopo alla Triestina; è vero che abbiamo avuto diverse occasioni, ma, oltre ai gol fatti, ne hanno avuto anche loro, e quindi poteva finire con qualche gol in più, da una parte e dall’altra, in omaggio allo Zeman cui s’ispira il nostro mister. Inoltre, alla fine, alla Triestina è stato annullato un gol per un fuorigioco che secondo me proprio non c’era: sarebbe stato 5-1, per la Gazzetta “davvero troppo”. Dónca lamentémas mìa e, piuttosto che rischiare, ricordiamo che il vecchio schema: “bala avanti e pedalare” al va sémpar ben.
Visto che son tanti, almeno per ora, solo i disegni dei cinque gol validi.
19’. Il rigore, e primo gol di Lescano. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
20’. Palla persa “in uscita” e Lescano, (1) “imbeccato al limite dell’area, salta Brignani e (2) fa 2-0 con un diagonale” (Gazzetta). (clicca sul disegno per ingrandirlo)
1’ del secondo tempo. Palla persa al limite dell’area, gran tiro di tal Finotto, Festa (1) respinge a campanile e Lescano testeggia il suo tris: triolescano, che il Festa pur rialzatosi (2) non riesce a raggiungere. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
5’. Finotto infilza letteralmente Festa, su invito di tal D’Urso. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
8’. Il gol della bandiera è di Burrai, ben servito da Bragantini e con l’aiuto di una deviazione. 4-1 e l’è bastansa. (clicca sul disegno per ingrandirlo)