Le piccole storie di Maria Vottoria Grassi
C’era una volta un ragazzo che si chiamava Isidoro. Era proprio un ragazzo simpatico: nero di capelli, magro, sempre in movimento e con molti amici. Aveva un solo difetto: perdeva le cose di continuo. Perdeva i libri, le penne, il telefono, le scarpe … “Un giorno perderai a testa” gli diceva sua madre. E infatti un giorno la perse proprio, mentre andava a scuola, sull’autobus. Per fortuna un suo amico la ritrovò sotto un sedile e gliela riportò in fretta. Quell’episodio però mise in allarme tutta la famiglia e Isidoro si convinse a consultare un famoso mago, il magp Risolvino, che lo esaminò con cura e sentenziò: ”Un raro caso di Iperscordite! Non sarà un lavoro facile ma posso appplcare uno sportellino della memoria: impedirà alle varie cose che devi conservare di uscire e di perdersi di qua e di là!”. Isidoro non era troppo convinto ma siccome il giorno prima aveva perso ii calzoni e si era presentato a scuola in mutande, disse di sì. Detto fatto Risolvino intervenne: preparò uno sportellino apposito, lo applicò alla memoria di Isidoro e annunciò che il problema era risolto. In effetti per un po’ tutto sembrò funzionare: Isidoro non perdeva più niente e la testa nonostante lo sportellino aggiuntivo, non sembrava diversa dal solito. Ma, con il passare dei giorni, qualcosa cambiò: gli amici e le persone di casa si accorsero che Isidoro non perdeva più le cose ma le accumulava: non solo non dimenticava più niente ma non si liberava delle cose più assurde: le sue tasche erano piene di fazzoletti usati, matite rotte, pezzi di mela rosicchiati, caramelle succhiate … La sua camera si riempì di vecchie pantofole, maglioni bucati, mutande senza elastico, calzini spaiati … Isidoro insomma non riusciva più a disfarsi di niente e cominciò ad un certo punto anche a rubare agli altri cose vecchie e inutili da conservare. Fu di nuovo chiamato il mago Risolvino, che meditò a lungo e poi azzardò:” È un caso ancora più rato di di Iperaccumulite, insolito ma possibile. Potrei mettere un altro sportellino che lasci uscire le cose inutili: a questo punto dovresti essere tranquillo: niente si perde e niente si accumula!” Isidoro disse ancora una volta di sì e l’intervento fu fatto. Tutto risolto? Chiederete voi… Eh no, purtroppo: senza poter perdere niente e senza conservare niente Isidoro diventò apatico, indifferente a tutto ciò che lo circondava. Qualsiasi cosa lo lasciava del tutto distaccato: niente lo attirava più e niente gli interessava. La sua stanza era vuota e non si dimenticava più niente, anzi, era diventato vendicativo e ricordava a tutti i più piccoli errori e le più vecchie mancanze. Diventò un ragazzo solitario e triste, finché sua madre richiamò per l’ultima volta il mago Risolvino. “Eh, sì – disse lui – sono le controindicazioni degli sportellini: chiudono tutto dentro e impediscono ai sentimenti di scorrere normalmente”. “E allora? – ribatté la madre di Isidoro – che cosa aspettiamo a toglierli?. Meglio un ragazzo sbadato e con poca memoria che un musone senza difetti!”. E così finirono nella spazzatura i preziosi sportellini di Isidoro, che riacquistò i suoi strani comportamenti ma ridiventò umano. Qualcuno racconta che gli sportellini furono recuperati da un ragazzo che andava male a scuola e voleva rinforzarsi la memoria ma, in realtà, nessuno seppe mai che fine avessero fatto e, tutto sommato, a nessuno importò gran che.
Un caro saluto a tutti e alla prossima! da Vittoria