Buongiorno a tuttә! 🤗 Vi ricordate che l’anno scorso ho fatto la recensione del secondo libro della serie dedicata a Teresa Battaglia? 🤔 Bene, oggi farò quella del terzo: “Figlia della Cenere” di Ilaria Tuti! 🔎
Terzo libro che però in realtà sarebbe il quarto, perché prima c’è “Luce della Notte”: una novella, molto più corta degli altri libri, che secondo me andrebbe letta tra il primo e il secondo. 😵
Comunque, a parte questa cosa che ci tenevo a specificare 😅… Di “Figlia della Cenere” penso più o meno le stesse cose che pensavo di “Ninfa Dormiente”. Teresa è una protagonista molto carismatica a cui è impossibile non affezionarsi; avrei sicuramente preferito una narrazione in prima persona, ma visto che qui l’Alzheimer avanza sempre più ci sta anche la terza; Teresa e Marini sarebbero perfetti come coppia, e ci sono state alcune scene che me lo hanno confermato ancora di più. 🔥
Quello che ho apprezzato di più in questo libro sono stati i capitoli dedicati al passato e alle violenze, fisiche e psicologiche, subite da Teresa. E poi i messaggi di emancipazione femminile, che sono molto potenti. 🎗
Mi è piaciuto anche Giacomo Mainardi, l’indagato, e il fatto che lui e Teresa si fossero già incontrati in passato. Devo dire che mi è dispiaciuto un po’ per come è finita per lui… Non dico niente per non spoilerare, però 🥺💔.
I capitoli ambientati nel IV secolo, invece, secondo me erano molto pesanti, ma probabilmente è solo perché non mi sono mai piaciute le cose storiche. Però è anche vero che servono per comprendere meglio il finale, quindi li si sopporta. 😅 Per fortuna sono solo due o tre!
Insomma, diciamo che questo libro non è all’altezza degli altri due (o degli altri tre, che dir si voglia 🙈), però la storia in sé è comunque intrigante e tiene con il fiato sospeso fino alla fine.
TRAMA: Sono trascorsi solo pochi giorni dalla chiusura del caso “Ninfa Dormiente”; il commissario Battaglia e l’ispettore Marini sono ancora in convalescenza.
Ma improvvisamente vengono richiamati al lavoro: un assassino reo confesso vuole parlare con loro, o meglio con il commissario.
Si tratta di Giacomo Mainardi, un serial killer con cui Teresa ha già avuto a che fare in passato. Solo che stavolta Giacomo si è costituito di propria spontanea volontà, perché dice di essere in pericolo. Di essere stato costretto da un “mandante” ad uccidere un uomo.
Non dice chi sia il mandante, né rivela il nome dell’uomo che ha ucciso. Semplicemente, dà ai due degli indizi per trovare il corpo.
Indizi che li portano a camminare sui mosaici di Aquileia, in cerca di sette pezzi di osso confusi tra le tessere. È solo l’inizio di una storia macabra che affonda nel passato di Teresa e nell’infanzia di Giacomo, ma in realtà anche nelle radici del cristianesimo.
Stavolta è davvero una corsa contro il tempo: la memoria di Teresa diventa sempre più inaffidabile… Riuscirà il commissario Teresa Battaglia a risolvere un ultimo caso, prima che la sua mente la abbandoni per sempre?
Buona indagine 🔎, alla prossima! 😘👋
Alisea Z.