Buon martedì di filiera
Controllare il percorso di un prodotto, dalla semina alla vendita finale, per il made in Italy, è questione di sopravvivenza.
Ai palati rovinati dalle multinazionali del food, si riesce a spacciare per italiane di tutto.
Fanno bene i coltivatori italiani a protestare al Brennero, chiedendo controlli serrati a chi entra con merci non coltivate o allevate in Italia, con protocolli etici e sanitari molto liberali e, a volte, criminali, sia per prosciutti, verdure, frutta e conserve, marchiate made in Italy ma che di Italy hanno solo la destinazione finale, non la parte iniziale della filiera.
Svegliamoci anche noi consumatori, spesso attenti più al prezzo, al packaging e alle mode, che alla catena della qualità.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
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