Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi
C’era una volta un giovane falegname. Si chiamava Cosimo ma tutti lo conoscevano con il soprannome di Aggiustatutto. Il perché del soprannome è facile da spiegarsi: fin da piccolo aveva l’abitudine di raccogliere le cose più strane che trovava in giro, soprattutto passeggiando per il paese e per i boschi che circondavano la sua zona. Piume di uccello, foglie, rametti strani, semi, ciuffi di pelo, artigli perduti… Gli capitava persino di mettere da parte qualche zampetta di lepre o di volpe rimasta in quelle orribili tagliole con cui a volte i contadini cercavano di intrappolare gli animali, (che poi si liberavano lasciando, purtroppo, una zampetta: meglio zoppe che mortie). Riusciva a registrare persino qualche fischio di uccello particolarmente interessante, qualche frullo d’ali, qualche brontolio di tuono o di vento. Questa mania di Cosimo gli aveva fatto accumulare i materiali più disparati che lui, nel tempo, custodiva in scatole o bottigliette stipate in un suo magazzino laboratorio. E che ci faceva? . direte voi … Solo cose buone, perché Cosimo aveva un cuore tenerissimo e le mani d’oro: aggiustava, attaccava, sostituiva, inseriva! Cercherò di spiegarmi meglio. Ogni mattina, (molto presto) davanti al suo capannone, si formava una fila di persone o di animali con le richieste più disparate: un coniglio cercava una zampa di ricambio perché si era azzoppato, un merlo aveva perso le sue piume cercando di uscire dal buco stretto di un albero, un ragazzo portava il suo cane che litigando con un gatto aveva perso un orecchio… C’erano uccelli che non avevano più la voce a causa di una tracheite, ricci che avevano perso gli aculei, gatti senza baffi, topi senza coda, galline zoppe e così via. Cosimo non diceva mai di no a nessuno. Non si sa come aggiustava tutto: attaccava zampe e code, riparava becchi, infoltiva le piume, sostituiva un orecchio mancante con una trombetta da bambino, dava a chi era muto il canto di uccelli conservato nelle bottiglie o il rauco borbottio di un temporale (che poteva far comodo a un gatto brontolone). Insomma Cosimo era un vero fenomeno e la sua fama si diffuse in tutto il paese. Un giorno arrivò al suo laboratorio addirittura un re, un borioso personaggio di nome Clodoveo, famoso per la sua passione per le armi: sempre in guerra con tutti, aveva perso una gamba, gli mancavano un occhio e tre dita della mano destra. In più era del tutto calvo e sbraitava ordini dalla mattina alla sera. Per prima cosa saltò con prepotenza la fila davanti al magazzino di Cosimo, facendo innervosire tutti, poi prese Cosimo per un braccio e gridò: “Voglio una gamba nuova, un occhio nuovo, una mano destra completa e i capelli biondi.” Nient’altro? – chiese sorridendo Cosimo – ecco fatto: tutti pezzi nuovi per te!”. Fece un piccolo gesto e .. puf! Il re acquistò una zampa di coniglio, tre artigli di falco, un occhio di pernice e una coda di volpe dorata che gli incorniciava il cranio. “Avanti un altro! – gridò allegramente Cosimo- il re è già servito!”
Un caro saluto a tutti e alla prossima da Vittoria!