Buongiorno a tuttә! 🤗 Oggi voglio raccontarvi un libro che ho incontrato per la prima volta anni fa, quando andavo ancora alle superiori. Mi aveva lasciato abbastanza indifferente, quindi poi l’ho venduto, ma l’anno scorso mi è stato regalato di nuovo 😂… E stavolta l’ho adorato alla follia! 😍
Questo è “L’arte di essere fragili – Come Leopardi può salvarti la vita” di Alessandro D’Avenia!
Il titolo probabilmente vi suonerà familiare, perché ogni tanto in libreria lo si vede e anche l’autore è abbastanza conosciuto.
Forse il titolo non è proprio dei più attraenti, e di sicuro per riuscire a leggerlo bisogna essere disposti a riconoscere la fragilità, la propria e quella altrui. 😅 Ci vuole un po’ per entrare nel meccanismo, ma una volta che ci si riesce 🥺… Beh, una volta che ci si riesce questo libro, nonostante sia così corto, diventa quasi una dipendenza.
Perché con certe riflessioni l’autore parla alla parte di noi più viscerale e fragile. Quella che continua a sperare e sognare nonostante le difficoltà. Quella che continua ad anelare l’”infinito oltre la siepe”, la bellezza di un cielo stellato, che si sente in pace solo quando la Luna è piena. Quella che vede bellezza anche nelle cose più piccole e crede che ogni cosa possa diventare una poesia. Quella che continua a combattere per la propria vocazione, anche se nessuno la sostiene.
Non è una biografia di Leopardi, è quasi un manuale per reimparare a godersi – e soprattutto ad amare – la vita in tutte le sue sfumature. Per ricominciare a vederla con quello sguardo da bambini che tutti abbiamo dentro di noi, anche se spesso ce ne dimentichiamo.
Quindi, se avete la sensazione di non riuscire più a godervi né i momenti belli né quelli difficili, se la vostra vita vi sembra piatta e grigia… Questo è il libro perfetto per voi! 😉
TRAMA: “Come si fa ad essere felici?”. Tutti ci siamo fatti questa domanda decine di volte, forse anche in modo inconsapevole.
Forse un metodo infallibile non esiste, ma se la persona giusta entra nella tua vita proprio quando ne hai bisogno di sicuro aiuta. Come è successo ad Alessandro D’Avenia, che ha “incontrato” Giacomo Leopardi durante un periodo difficile della sua vita, quando aveva 17 anni.
Giacomo Leopardi, che spesso viene liquidato come pessimista e sfortunato, era invece un giovane uomo affamato di vita, di poesia, di luce. Talmente innamorato della vita da riuscire a viverla al massimo, nonostante la gobba, la cecità e la difficoltà a respirare.
Leggendo i suoi versi, D’Avenia ne rimane folgorato e così, in un immaginario scambio epistolare con il suo amico Giacomo, trova lo spunto per rispondere alle domande che tutti i giovani si fanno. Giovani che sono alla disperata ricerca di un senso da dare alla loro vita e di una vocazione, proprio come i personaggi leopardiani.
Giovani che temono la fragilità, e proprio per questo i versi di Leopardi possono salvare la loro vita. Perché lui questa fragilità l’ha fatta diventare un’arte.
Buona riscoperta della vita 🌅, alla prossima! 😘👋
Alisea Z.