Roma, anni ’30. Città caotica in un ancor più tumultuoso periodo storico, intreccio di tensioni sociali tra continui contrasti tra spinte rivoluzionarie e reazionarie.
Nonostante ciò, la nostra capitale rimaneva uno stimolante polo culturale e proprio in una delle sue innumerevoli strade si stavano formando illuminate menti del campo della fisica. In via Panisperna, sede del Regio istituto fisico, si crearono collaborazioni lavorative e rapporti d’amicizia volti a svelare i segreti dell’ “indivisibile”, del nucleo atomico. Questo gruppo di ragazzi, uniti negli studi e nelle passioni, determinerà svolte inaspettate per la scienza. Enrico Fermi, premio Nobel per l’identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti, Franco Rasetti, fisico, paleontologo e botanico, Emilio Gino Segrè, premio Nobel per la scoperta degli antiprotoni, Edoardo Amaldi, operatore umanitario, Ettore Majorana e Bruno Pontecorvo. Questi i protagonisti di un’intrigante vicenda che ha inizio in Italia e che si concluderà (se eventi del genere abbiano mai una fine) in ogni angolo del mondo, dagli Stati Uniti all’URSS. Infatti alla brama di scoperta di questi ricercatori si coniuga un complesso intricato di ideali e rapporti personali, ma soprattutto la matrice travolgente di cambiamenti storici e politici al di sopra della volontà dei singoli. Determinanti per la loro separazione furono le leggi razziali del 1938; alcuni di origini ebraiche e alcuni contrari al regime fascista cercarono rifugio e nuove opportunità oltreoceano. Quasi tutti questi soggetti sembrarono ad un punto di riavvicinamento a causa del progetto Manhattan, che voleva direzionare le analisi sull’atomo nella costruzione di una bomba, ma solo Fermi e Segrè vi parteciparono attivamente. Rasetti rifiutò perché contrario a tali scopi bellici e Pontecorvo fu estromesso per una sua adesione alle idee comuniste.
Ad approfondire questi avvenimenti è stata Adele La Rana, nella conferenza di Mantovascienza del 14 novembre. La Rana, concluso il dottorato in fisica nel campo delle onde gravitazionali e con un master in comunicazione della scienza, dal 2012 si occupa di ricerca in storia della fisica e nel 2022 ha vinto con Paolo Rossi il premio SIF per la storia della fisica, per l’ideazione e la realizzazione dei volumi “I Fisici Italiani”, primo dizionario biografico degli studiosi del nostro paese che hanno contribuito al progresso e alla diffusione della fisica dal Rinascimento alla Seconda guerra mondiale.
La vicenda dei ragazzi di via Panisperna può aiutare a comprendere come mai solo di scienza si parli e di come il contesto storico sia inscindibile dalle grandi scoperti del leggi naturali, con la sua influenza nel bene e nel male.
Ricordiamo che questa conferenza è stata registrata e sarà visionabile sul portale di MantovaScienza.
[@Alessia Gialdi]