“La gioia, all’improvviso” di Manuel Vilas.

“La gioia, all’improvviso” di Manuel Vilas.

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Buongiorno a tuttә! 🤗 Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha suscitato sentimenti contrastanti, diciamo 😅, ma comunque è stato meno peggio del previsto. 😂

“La gioia, all’improvviso” di Manuel Vilas.

Mi sono ritrovata a leggere questo libro perché un test di quelli un po’ sciocchi che ci sono su Internet diceva che era la mia storia ideale… Non che mi sia mai fidata di quei test 😅, però la trama sembrava interessante e così ho deciso di fare un tentativo.

Diciamo che già il protagonista anonimo non era proprio l’ideale, io con questo tipo di protagonisti non mi sono mai trovata molto bene, ma devo ammettere che in questo caso ha un senso (viene spiegato verso la fine), quindi… Lo si può sopportare, dai! 😉

Poi comunque è un libro abbastanza malinconico, perché si concentra appunto sull’incapacità di trovare gioia in vita e sull’idea che l’unico modo per trovarla è la morte, meglio ancora il suicidio. 🤐 Però attraverso queste riflessioni il protagonista esprime anche un amore infinito per la vita, in particolare per i suoi genitori e i figli. Ci sono anche molte riflessioni sulla società, il capitalismo, la pretesa degli uomini di meritare qualcosa, di essere qualcosa che non sia quello che decidono gli altri… Perché in fondo tutto è vanità, tutto è destinato ad andarsene, quindi che senso ha?

Insomma, un libro molto introspettivo, decisamente non il mio genere e SICURAMENTE non il mio libro ideale 😅, però se si è nel mood giusto è assolutamente leggibile e può anche stimolare molte riflessioni.

TRAMA: Il protagonista di questa storia ha scritto un libro. Un libro che parla dei suoi genitori, che lui ha amato profondamente e che l’hanno amato profondamente, nonostante lui non si sia mai sentito meritevole di questo amore.

Adesso è in giro per vari Stati a fare i firmacopie, durante i quali incontra diverse persone che avevano conosciuto i suoi genitori, parenti che non sapeva di avere o che non vedeva da una vita. Durante la sua permanenza in diversi alberghi, ripercorre la propria vita e quella dei genitori, in un continuo parallelismo tra il presente e il passato che diventa un tentativo disperato di riportare in vita i loro fantasmi e di dare un senso alla propria esistenza senza di loro.

Lui ha una moglie e due figli, che però sono ormai grandi e hanno la loro vita. Nessuno lo amerà mai dell’amore infinito e perfetto con cui l’hanno amato i suoi genitori, che gli mancano talmente tanto che a volte è tentato di buttarsi in un lago e raggiungerli.

Ma ci sono i suoi figli, che probabilmente non sentirebbero la sua mancanza, però non è pronto a lasciarli. Anche perché lo sa che questi desideri di suicidio gli sono instillati dal dolore psichico, soprannominato affettuosamente “Arnold”.

Una battaglia continua contro sé stesso, il vuoto lasciato dal passato e la paura del futuro… e di qualsiasi cosa, in realtà. L’ennesima eredità dei genitori.

Buona ricerca della gioia 🎊 , alla prossima! 😘👋

Alisea Z.

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