In un mondo sempre più digitale Google è conosciuto a livello globale come mezzo principale per la ricerca e la diffusione delle informazioni; non stupisce dunque che proprio a partire dal semplice motore di ricerca statunitense, siano poi nati nel corso del tempo numerosi progetti collaterali.
Uno tra i più apprezzati è Google Art Project, lanciato nel 2011 e cresciuto così rapidamente da portare nello stesso anno alla costruzione di un Google Cultural Institute.
L’istituto, incentrato sull’archiviazione del patrimonio artistico mondiale, colleziona oggi sulla propria piattaforma on-line collezioni museali, documenti di momenti storici ed una varietà di luoghi appartenenti al patrimonio mondiale, accessibili tramite la Street View.
Con questo stesso istituto, che comprende già 32 000 opere d’arte proveniente da 151 musei internazionali, è stato firmato pochi giorni fa un accordo da parte del Comune di Mantova, a costo zero, che permetterà di inserire anche la nostra città in questa galleria di tesori digitali.
L’assessore Lorenza Baroncelli, responsabile del territorio e dei progetti internazionali, racconta come sia nata l’idea del progetto, legato alla nomina di Mantova a Capitale Italiana della Cultura 2016, e come si concretizzerà per la città.
[Francesca Malucelli]
