Buongiorno e bentrovati.
La parola da ricordare di oggi è “schiavare”. E’ una parola che non si usa più, tranne forse in Toscana. Sul perché non la si usi la risposta è sin troppo banale: il verbo da cui trae origine, chiavare, è bersaglio di doppi sensi. Schiavare però è il termine più appropriato per dire “aprire una porta o altro girando la chiave che la teneva chiusa” (Treccani) ed è l’unico verbo che sintetizza da solo l’intero significato di questa azione. Anche chiavare, del resto, nel significato di chiudere a chiave, è l’unica parola singola adatta a quell’azione. Tutti gli altri modi di dire che abbiamo per sostutuire il vebo chiavare, o schiavare, impegnano almeno tre vocaboli. Anche nella lingua, a volte, il perbenismo vince sull’efficenza.
La nuova parola da imparare di oggi è invece “customizzare”. Customizzare, pronunciato castomizzare, non è il rendere casto con la forza come spiega un dizionario semiserio dei neologismi informatici. Customizzare deriva dall’inglese “custom”, cioè fatto su ordinazione, personalizzato. L’azione del customizzare è quindi l’adattare un prodotto o un servizio alle esigenze del cliente.
A domani, con nuovi lemmi!