Come gli “sfanalatori”, si vedono da lontano
Buon venerdì visivo
Sono tornati, ma forse non se erano mai andati, i predoni di lago, fiumi e canali.
Ieri è stata sequestrata una rete lunga 1km che attraversava il lago inferiore, nell’area conosciuta come “vallazza”, con dentro circa 500 Kg di pesce che sarebbe andato a rovinare gli stomaci di consumatori poco accorti.
Per mettere giù una rete così, anche un inesperto come me, capisce che serve una barca e siccome mentre un uomo o più uomini sulla sponde si mimetizzano, una barca in mezzo al guado è visibilissima e in più, per loro natura, questi predoni sono arroganti esibizionisti e sfrecciano e si riconoscono.
Come i compulsivi “sfanalatori” automobilisti che lampeggiano da casello a casello o i suonatori folli di clacson che tutti noi sappiamo distinguere e inquadrare, anche i predoni hanno il vizio di sfrecciare la dove si dovrebbe andare a pochi nodi, facendosi stupidamente notare.
Allora perché è così difficile prenderli?
Credo che il problema sia nella scarsa dotazione di personale che Provincia e Parco del Mincio hanno a disposizione per controllare le acque e le sponde.
Se è vero che i mille occhi dei pescatori che affollano le rive dei laghi, abituati a scorgere il minimo inabissarsi del galleggiante della loro lenza, ad ogni strano apparire sapessero come e a chi segnalare, e lo facessero, avremmo le sponde più controllate del mondo.
Se poi ci fossero sufficienti agenti ittico venatori, il problema sarebbe un problema in meno.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti