Alza Il Volume Week End – Sabato 19 Marzo

Alza Il Volume Week End – Sabato 19 Marzo

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Chi di noi, Mario Benedetti, Nottetempo
Ai tempi del liceo, Miguel, Alicia e Lucas si ritrovano catturati in un platonico ménage à trois il cui motore è Miguel, col suo disprezzo per se stesso e il suo gusto manipolatorio: attratto da Alicia ma convinto che sia destinata a Lucas, decide di costruire l’amore tra i due. Quando, invece, Alicia sceglie proprio lui, è già troppo tardi: il fantasma del triangolo si è insediato, e non si capisce più chi sia davvero l’altro. Attraverso un diario, una lettera e un racconto, ciascuno affidato a uno dei protagonisti, la storia cambia radicalmente a seconda di chi la narra: e se dissolve ogni illusione di realtà, non perde nulla in verità, sondando in modo acutissimo sentimenti, frustrazioni, desideri, solitudini.

Capodanno da mia madre, Alejandro Palomas, Neri Pozza
È il 31 dicembre a Barcellona e Fernando, detto Fer, è seduto al tavolo della sala da pranzo di sua madre a piegare con cura i tovaglioli rossi. Amalia, la mamma, è nervosa e piena di gioia. Dopo tanti tentativi frustrati, tutti i suoi figli e parenti – il sangue del suo sangue – si siederanno a tavola per festeggiare l’ultimo dell’anno e brindare finalmente insieme. Ci sarà lui, Fer, con Max, l’alano che dorme con la testa in una perenne pozza di bava, regalo d’addio che il suo ex compagno Andrés gli ha lasciato, giusto per non sentirsi in colpa per essersi innamorato di un altro. Ci sarà Silvia, la figlia maggiore, che, dopo aver perduto la bambina che portava in grembo, mastica rabbia e nicotina, ed è come una pentola a pressione sempre sul punto di scoppiare. Ci sarà Emma, la figlia più piccola, il disordine in persona, colei che ha sempre qualcosa che non va. E Olga, la sua compagna – l’«aggiunta », come la chiama Silvia–: naso all’insù, perle, tacchi, borsa di Louis Vuitton, e l’aria supponente di chi ripete come un mantra «lascia che ti dica». Ci sarà, infine, l’eccentrico zio Eduardo, che l’anno prima si è presentato vestito da babbo natale e completamente ubriaco. È un giorno importante, e Amalia non nasconde la sua gioia e le sue paure. Silvia saprà stare al suo posto e non litigherà con Olga? E lo zio Eduardo non racconterà nessuna delle storie schifose dei suoi viaggi?

Una famiglia decaduta, Nikolai Leskov, Fazi

Parte di una grande trilogia che comprende anche Gli ecclesiastici e Tempi antichi nel villaggio di Plodomasovo, Una famiglia decaduta è uno dei capolavori della letteratura russa dell’Ottocento. Lo stesso Leskov lo riteneva il suo romanzo più maturo e senz’altro il più vicino al suo cuore.
“Una famiglia decaduta”, scritto nel 1874, è forse il romanzo in cui Leskov riconosce più chiaramente l’attimo tremendo che lega la gioia allo sconforto, quando la felicità si comincia a fare desiderio e timore. E’ l’esistenza nella sua pienezza, la semplicità assoluta degli uomini a raccontare come la vita, quanto più ricolma, già decada e dia conto di una fatica ineluttabile, dello sconforto per ciò che deve fallire. E’ proprio questa verità, ripetuta in filigrana, pagina dopo pagina, a commuovere i lettori.

Charlie non fa surf, Giuseppe Catanzaro, Elliot
Da poco laureato in legge, il venticinquenne Giulio Cernini affronta speranzoso i primi giorni della pratica forense nello studio dell’Avvocato P. Fin da subito appare chiaro a Giulio e al suo fidato compagno, il Dottor C., che i bei tempi universitari sono giunti al capolinea: li aspettano mesi di estenuanti battaglie per la sopravvivenza in tribunale, vessazioni quotidiane da parte di un capo che sembra la personificazione del male, notti insonni e crisi esistenziali. Sullo sfondo delle loro gesta di eroi ordinari, una Roma chiassosa, fatta di indie rock, feste hipster e peripezie amorose. “Charlie non fa surf” delinea, con ironia lucida e irresistibile, l’universo della generazione degli Anni Zero, che arranca, piange, si abbatte ma anche sgomita e lotta contro le difficoltà della disoccupazione, dei sensi di colpa e della nostalgia precoce.

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