Books Week End
Autobiografia di una femminista distratta, Laura Lepetit, Nottetempo
“Davanti ai libri mi sento come un cane da tartufi. Li cerco col naso, ne sento l’odore, capto i segnali che mandano e batto il terreno con il muso tra i cespugli”: queste parole di Laura Lepetit racchiudono la forza dell’intuizione e la tenacia della ricerca con cui ha creato e diretto una delle più belle case editrici italiane: La Tartaruga. Una casa editrice che pubblicava unicamente donne, in base a criteri letterari, non solo politici, anche in anni in cui la militanza femminista avrebbe potuto far virare verso scelte più ideologiche. E cosi che nel suo catalogo sono entrate molte delle più grandi scrittrici del ‘900: Virginia Woolf, Gertrude Stein, Grace Paley, Doris Lessing, Alice Munro. E lo ha fatto con quella grazia svagata con cui ora ci racconta le sue “avventure di carta” e la sua vita.
La stazione termale, Ginevra Bompiani, Sellerio
Due coppie di donne soggiornano in una stazione termale: una bambina con la zia, e due vecchie amiche. Le terme sono “un centro medico dove si curano le malattie della vanità”: e ciascuna di queste donne, perfino la bambina, ha il suo conto sospeso con il passare del tempo e la bellezza. In realtà la stazione termale è un apparente paradiso provvisto del suo elisir di lunga vita, ma nelle sue pieghe si nasconde il piccolo inferno che l’eterna giovinezza ha sempre chiesto in cambio. Fra le due coppie si intrecciano in quei pochi giorni tanti fili, componendo tutti i rapporti possibili. Ognuna ha il suo segreto, che la bambina, come un piccolo segugio, inventa e stana. Quando un segreto si svela, un altro si crea: come se la stazione termale fosse il brodo di coltura di quei batteri (la solitudine, la morte, l’amore…) che dovrebbe curare e tacere.
La tristezza ha il sonno leggero, Lorenzo Marone, Longanesi
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto…
Il gioiello era nostro, Dexter Colin, Sellerio
Nella camera 310 di un lussuoso albergo storico di Oxford, un’anziana turista californiana viene rinvenuta morta, e la borsetta in cui custodiva un inestimabile gioiello antico destinato al museo Ashmolean è sparita. Sembra si sia trattato di un semplice infarto. E persino Morse ne è convinto. Ma il ritrovamento di un nuovo cadavere apre per il lunatico e solitario detective nuove piste. L’ispettore capo Morse, esperto enigmista, appartiene al genere degli investigatori logici, infallibili. Solo che è tutt’altro che infallibile. Ma a collegare il furto con la morte della ricca signora è un omicidio, stavolta inconfondibile, quello del curatore delle antichità anglosassoni del museo, il professor Theodore Kemp, che dal prezioso lascito attendeva riconoscimenti accademici. Scrutando in ogni dettaglio, Morse scopre qual è il «gioiello che era nostro» alla base di una catena di morti dolorose.