Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Il 13 giugno 2011 oltre 26 milioni di italiani sceglievano di votare per l’acqua pubblica, raggiungendo contro ogni pronostico uno storico quorum e superando l’analisi politica di chi diceva che in Italia i referendum è inutile farli. E poi a metà giugno, col sole che splende, la gente va al mare. Insomma, oggi è il compleanno di un fronte referendario che ha vinto contro le lobbies economiche che da anni si spartiscono il paese, affermando che l’acqua e i servizi essenziali non possono essere messi sul mercato. Il compleanno di una minoranza che si accorse tutto a un tratto di essere diventata maggioranza nel paese, di tutti quegli attivisti che raccolsero un milione e mezzo di firme per promuovere i referendum, che fecero banchetti sotto la pioggia e sotto il sole estivo per informare i loro concittadini inseguendo l’ideale di una società più giusta che mettesse l’acqua fuori dal mercato e dalle logiche di profitto. Sono tuttavia passati quattro anni e altrettanti governi. Nessuno di loro ha ancora messo in campo un adeguato percorso legislativo per dare seguito a quella promessa di democrazia e a quei 26 milioni di SI. Anzi: in questi anni le lobbies si sono riorganizzate e hanno adottato una serie di meccanismi che rimettono l’acqua e i servizi pubblici in mano agli appetiti privati.
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