Termini ignoti a Enel e Poste
Buon venerdì linguistico
Credo si debba istituire un premio a chi usa parole per far capire il contrario di quello che dovrebbero trasmettere e dire.
Parto dall’Enel dove il contratto di “maggior tutela” è quello sconsigliato, agli sportelli dell’azienda, perché è quello che tutela di meno; non si capisce se non tutela l’Enel o il consumatore.
Le Poste, però, stanno vincendo l’oscar perché il “servizio universale” che non è altro che il modo per indicare la posta tradizionale, non sarà universale ma funzionerà in modo inversamente proporzionale alla densità di popolazione.
Meno gente c’é meno frequente sarà il servizio universale, contribuendo così, come capisce chiunque, a mantenere l’isolamento universale di chi abita in piccoli centri sparsi nella nostra pianura.
L’altro concetto, che gioca all’inverso sulle parole utilizzate, è “posta prioritaria”
La sensazione trasmessa dal termine è che, avendo priorità, arrivi prima.
Sbagliato. Se sino ad ora la prioritaria era garantita in consegna in un giorno lavorativo oltre a quello accettazione, adesso, per mantenere la priorità, la posta cosiddetta prioritaria verrà consegnata 3 giorni lavorativi dopo il giorno di consegna. Praticamente, minimo 4 giorni.
Se questa è la prioritaria, come sarà l’ordinaria?
Nel dizionario in uso alle poste, il termine vergogna pare sia stato cassato.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti