Meno credibili di quelle con nome e cognome
Buon mercoledì firmato
In questi giorni imperversa la polemica sulle dottoresse spostate di reparto e di sede dal Poma di Mantova ad altri distaccamenti della stessa azienda.
La cosa non è piaciuta ai pazienti, come succede anche per altri tipi di spostamenti come quelli dei parroci, e, in questi casi abbondano le lettere al direttore sui due quotidiani di Mantova
In questo parere voglio soffermarmi, non tanto sui casi citati solamente per introdurre l’argomento, quanto, invece, della efficacia delle lettere di protesta non sottoscritte con nome e cognome.
Secondo me, se una lettera è firmata, ha più efficacia e valore di una lettera in cui non compare il nome di chi l’ha stesa, ma solo la dicitura “lettera firmata” che fa pensare immediatamente che la persona ha qualche cosa da nascondere più che da denunciare.
Il nome dell’estensore della lettera, è comunque sicuramente conosciuto dagli addetti ai lavori (telefonista che chiede conferma, il redattore che cura la pagina delle lettere oltre al direttore della testata che risponde in solido del contenuto).
Metterci la firma è come metterci la faccia e quando ci si mette la faccia si è percepiti come più credibili.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti