a cura di Maria Vittoria Grassi
Il meglio di Andar per Mantova
Buona giornata carissimi ascoltatori di Radio Base e benvenuti ad Andar per Mn, anzi all’ultimo Andar per Mn della stagione, che se ne andrà per un po’ – e non sempre per Mantova – in vacanza. Farò anche questa volta un breve excursus tra alcune vie della città dal nome curioso o poco noto, sempre con l’aiuto delle note di Ercolano Marani e dei suoi studi storici. Ringrazio anche i gentili ascoltatori che hanno gradito le notizie date la volta scorsa e relative al loro luogo di abitazione. Oggi partirò da via Cantaranino, una strada piuttosto stretta che va da Via Attilio Mori a Via Valsesia e che lo stradario di Mantova dice sia così chiamata per il continuo cantar delle rane che si trovavano nei prati e nelle zone adiacenti. Nome dunque affascinante e poetico dato a una via che fino alla metà del 1900 era fiancheggiata da muraglie di orti e solo successivamente da case e fabbricati. Nel 1500 e nel 1600 la strada si chiamava Via Cantaranella: in ogni caso entrambi nomi alludono al fatto che si trattava di una via secondaria rispetto all’attigua via Cantarana, oggi Via Valsesia. Il fenomeno dei diminutivi dati alle strade “”minori”” rispetto ad altre considerate più importanti non è insolito in città, come dimostrano i nomi di via Bellancetto (rispetto a via Bellalancia) o vicolo Violino rispetto a vicolo Viole (oggi via Pastro, presso piazza Canossa). Ma tornando a via Cantaranino bisogna aggiungere che la strada in questione una volta era più lunga: proseguiva oltre la più lunga via Cantarana fino a sboccare in via Vittorino da Feltre.
Una strada decisamente più ricca di storia è invece Via Cantelma, una strada chiusa che parte da via Conciliazione, a cui venne dato l’attuale nome nel 1961, a ricordare che nella zona vicina, dove ora si trova la scuola media Bertazzolo, sorgeva un monastero detto appunto della Cantelma perché fondato nel 1500, per volontà di Isabella d’Este, grazie a un lascito della vedova di Sigismondo Cantelmo, un duca napoletano. E’ importante ricordare che quasi tutta la vasta zona compresa tra l’attuale scuola media e viale della Repubblica, a partire dalla metà del Quattrocento, era costituita da un orto, di proprietà di una confraternita, dal nome intrigante di Scuola Segreta, orto che comprendeva un oratorio dedicato a Santa Maria della Passione. Fu nel 1780 che l’orto della Scuola Segreta e l’oratorio furono espropriati dagli austriaci per crearvi in alternativa l’orto botanico statale. L’orto, su approvazione di Maria Teresa d’Austria, divenne un’area ben disegnata architettonicamente perché vi fossero collocati con criteri scientifici i vegetali più adatti, sotto la supervisione di un illustre professore del ginnasio universitario di Mantova. Purtroppo l’orto botanico, che si sviluppò nel tempo acquistando fama e valore, e arrivò ad avere oltre 2000 specie di piante, scelte non solo a scopo didattico ma anche utili per scopi farmaceutici e pratici, concluse la sua storia cent’anni dopo, quando, nel 1882 il sopravvenuto regno d’Italia ne decretò la fine. Il demanio, nel 1888, cominciò infatti a vendere i terreni a cittadini privati e tutta la zona si trasformò.
Ed eccomi a concludere questa puntata con un’ultima stradina, tortuosa e piuttosto stretta ma molto centrale, Via Buozzi, collocata tra via Roma e via Orefici, su cui si affaccia anche il retro di una parte del palazzo che dal 1797 è sede dell’amministrazione comunale. In realtà tuttora la strada viene conosciuta dai mantovani come Vicolo Paglia, così come era indicata comunemente già nel 1700. In passato infatti era una via di fienili, scuderie private e stallaggi pubblici, due dei quali documentati come Stallo della Paglia e Stalle dei due Mori. Era anche una strada che ospitava Osterie e Trattorie e, nell’Ottocento, persino una caserma dei Pompieri. L’attuale denominazione (Bruno Buozzi, antifascista ferrarese) risale al 1955.
Bene, cari amici, è tempo di concludere; Andar per Mn con Maria Vittoria Grassi e Radio Base non possono che auguravi Buone Vacanze: cercate di soddisfare le vostre curiosità su Mantova e provincia anche nei prossimi mesi estivi e.. a risentirci a settembre!