Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Sono il simbolo della Parigi di fine Ottocento, della Bella Époque: le Folies Bergère, il celebre locale inaugurato il 1° maggio 1869. Non è un cabaret con tavolini e sedie come il Moluin Rouge, ma un vero e proprio teatro con le poltrone numerate. Sul suo palco si esibirono tutti i più grandi artisti dell’epoca. E in sala si accomodarono tutti i rappresentanti del mondo parigino: Toulouse-Lautrec, Marcel Proust, Ernest Hemingway, George Simenon. All’interno si poteva fumare, giocare d’azzardo e ovviamente ballare, tutto all’insegna del bel vivere. E si poteva anche bere e mangiare grazie ad un fornitissimo bar: possiamo vedere com’era in un dipinto di Édouard Manet, anche lui accanito frequentatore, intitolato “”Il bar delle Folies Bergère””. Dietro il bancone la cameriera Suzon, personaggio reale che Manet rappresenterà in diversi altri quadri, ha lo sguardo perso nel vuoto, il pensiero evidentemente altrove, per niente affascinata dall’atmosfera di festa che s’intravede nello specchio alle sue spalle. Un dipinto che propone uno squarcio sulla ricchezza e lo sfavillio delle Folies Bergère ma che di fatto è un tributo a quelli che lavorano mentre gli altri si divertono. Giusto per ricordarsi che non è sempre oro tutto quel che luccica, e che anche il 1° maggio c’è qualcuno che lavora.
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