Un treno lungo un vagone di troppo Occupa il passaggio a livello...

Un treno lungo un vagone di troppo Occupa il passaggio a livello dell’ospedale

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Buon giovedì circondato

Ritorno su Mantova contornata dai laghi, dagli outlet, dai centri commerciali e dalla ferrovia.

Ieri, davanti all’entrata vecchia dell’ospedale Poma, qualche decina di persone a piedi, altrettante in bici e altre ancora in auto, sono rimaste ferme, al passaggio a livello, perché il merci che era lentamente sfilato davanti ai loro occhi, si è dovuto fermare al semaforo rosso, per lui, dell’accesso alla stazione e, siccome era lungo più della fame, avendo almeno uno o due vagoni di troppo, con la coda, come certifica la foto pubblicata a corredo di questo parere, ha tenuto occupata la carreggiata e l’area del passaggio a livello, impedendo alle sbarre di alzarsi e ai mezzi di transitare.

I pedoni hanno tranquillamente disobbedito alla norma e alla prudenza, e sono passati, comunque, dall’altra parte.

Oltre che essere circondati dai binari, mi sembra che siamo circondati anche da chi non sa fare i conti circa la lunghezza dei convogli che possono essere accolti dalle vetuste strutture ferroviarie che ci circondano.

Come ci sono i porti adatti ad alcune navi e ad altre no, immagino che il buonsenso stabilisca che ci possono essere convogli che ci stanno e convogli che non ci stanno in stazioni e infrastrutture, ferme al primo dopoguerra, come quelle mantovane.

Chiedere un supplemento di buon senso è esagerato?

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti