Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
Pochi conoscono il nome di Robert Goddard, che può essere considerato il vero padre dell’astronautica. Fu lui, infatti, a lanciare dal cortile della sua abitazione di Auburn nel Massachussets il primo razzo a propellente liquido della storia. Era alto un metro e 20, largo 15 centimetri. Successe il 18 marzo del 1926. L’evento, non preso in considerazione dalla grande stampa, venne citato solo dal giornale locale che annotò “”Un razzo è stato fatto volare ieri al podere della zia Effie””. Il primo razzo della storia volò per appena mezzo secondo, alzandosi di circa 14 metri. Eppure fu proprio tale breve volo ad aprire la strada alla moderna missilistica. Questo però i contemporanei di Goddard, e soprattutto i suoi vicini di casa, non potevano saperlo. Tant’è che i suoi dirimpettai, spaventati dal rumore del razzo, chiamarono la polizia. Fu così che la vicenda del primo razzo della storia si concluse con una multa al suo inventore. Ma Robert Goddard, tipo lunatico e solitario, non si diede per vinto. E continuò i suoi esperimenti, sempre fra lo scetticismo generale, attirandosi anche sarcasmi e derisioni. Qualche giorno dopo lanciò un secondo razzo, più grande e più potente, con strumenti meteorologici a bordo. Anche in questo caso si distinse l’ironia della stampa: il giornale di Worcester, la sua città natale, titolò sarcasticamente “”Razzo lunare manca l’obiettivo di appena 238799 miglia e mezzo”. Ma fu proprio quel secondo lancio che attirò l’attenzione di un pioniere dell’aviazione, Charles Lindbergh, il primo a trasvolare l’Atlantico senza scalo, il quale trovò 50mila dollari per gli esperimenti di Goddard.
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