Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare
Almanaccando
La mattina dell’11 marzo 1818 nelle vetrine delle librerie inglesi appare un romanzo: “”Frankenstein, or the modern Prometheus””. L’autore è anonimo. Il libro fu accolto dai critici in maniera decisamente tiepida. Molti si chiedono però chi possa esserne l’autore. Nel frattempo “”Frankenstein””, a prescindere dal parere dei recensori, era comunque andato a ruba, divenendo uno dei maggiori best seller del tempo. Solo con la stampa della seconda edizione si saprà che l’autore era in realtà una giovane donna inglese, Mary Shelley, appena ventunenne. “”Frankenstein”” è un caso letterario con antefatti decisamente insoliti. La scintilla creativa del romanzo deriva da un sogno, anzi da un vero e proprio incubo notturno, della stessa autrice durante una vacanza a Ginevra. La giovane Mary, assieme al marito, era ospite della propria sorella e del suo amante Lord Byron. Durante le piovose giornate ginevrine la compagnia si annoia e Byron propone al gruppo una specie di sfida letteraria, ciascuno dovrà scrivere una storia di fantasmi. Tutti cominciano a buttar giù qualche pagina, tranne Mary Shelley che non trova la giusta ispirazione finché, una notte, sogna uno studente inginocchiato di fianco ad una creatura assemblata con diverse parti di corpi umani, creatura che improvvisamente si rianima grazie ad una energia misteriosa che gli infonde una parvenza di soffio vitale. Al risveglio Mary racconterà il suo sogno al marito ed agli altri amici, che l’incoraggiano a lavorare sul tema. E così nel giro di un anno verrà alla luce il famoso romanzo di Frankenstein, destinato ad essere considerato una delle più pregevoli opere del genere gotico, e al tempo stesso anche il primo testo della moderna fantascienza.
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