L’è tua l’è mia, l’è morta a l’ombrìa

L’è tua l’è mia, l’è morta a l’ombrìa

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È una frase del grande Gianni Brera per descrivere un malinteso tra due difensori (la prendo io la prendi tu…) che han finito col regalare la palla a un attaccante avversario, con la facilmente immaginabile conseguenza. Nel nostro caso potrebbe sintetizzare la scarsa partita del Mantova, che, almeno nell’occasione dei 2 gol presi, ha “lasciato” la palla agli avversari. Ma il soggetto della frase potrebbe anche essere “la colpa” di cotale sconfitta, che il gentile presidente De Sanctis scarica brutalmente sui giocatori, dimenticando che li ha lasciati quasi tutti senza stipendio proprio in questo cruciale finale di campionato. Addirittura il buon Ciccio Graziani la colpa se la prende lui, accusandosi di non essere riuscito “ad isolare la squadra da quanto successo in settimana” (mancato pagamento degli stipendi). Vedete voi. Certo che il Mantova non ha fatto una gran partita, anche se non mi pare abbia giocato così male come scrivono i nostri quotidiani. Restiamo comunque a un punto dalla zona playout, e la sospirata conquista della salvezza è rimandata alla prossima ultima giornata. E non mi resta che concludere col mio solito “sperém in bén”.

Dopo un “avvio tutto biancorosso” (come ammette la Gazzetta) al 12’ arriva la prima pera, su contropiede modenese. Capitan Giorico avanza e pallonetta per tal Nolè, che arriva libero e veloce sulla destra e diagonaleggia pietrificando Tonti e compagnia. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il Mantova prova a reagire e al 42’ Sodinha si guadagna una punizione, che poi batte rasoterra facendo passar la palla chissà come; il verdognolo portiere Manfredini però riesce a parare in due tempi. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Al 7’ del secondo tempo Sodinha lancia il prode Marchi che sinistreggia in diagonale. Il verde e bravo Manfredini mette in angolo ma l’arbitro non se ne accorge. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Al 16’ è il nostro Tonti a deviare un destrone del nero Diop, ma proprio sui piedi del Nolè che però, forse vedendo due o tre biancorossi davanti alla porta, pensa bene di calciare alto. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Ma il raddoppio è solo rimandato, e arriva al 35’. Palla persa sulla trequarti e conquistata dal Giorico che serpentineggia in mezzo a due o tre biancorossi e infila il fuoriuscito Tonti. E “somos fritos” (reminiscenza brasiliana). (clicca sul disegno per ingrandirlo)

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