Buon sabato abbattente
I “magoni”, quelle costruzioni enormi, mai terminate e bruttissime, che stanno sullo stomaco, da cui il termine, essendo lo stomaco, in dialetto stretto il “magone”, sono stati facilmente costruiti ma sono difficili da demolire o da far demolire.
Mantova ha magoni a Nord (Colle Aperto e Ponte Rosso) e a sud-est (area ex ceramica) dove rimangono scheletri di capannoni mai finiti, fonte di degrado, incuria e disagio.
La cosa strana é che erano stati costruiti per ospitare centri commerciali o supermercati i quali si sono insediati si, ma non dove c’erano queste costruzioni, ma a qualche decina di metri, segno che già erano sbagliati in partenza.
Il Famila a Cittadella e il Conad al Gradaro, tanto per non essere vaghi.
L’amministrazione mantovana sta cercando di togliere alla vista e di recuperare il terreno, non solo ideale, per creare aree di aggregazione e abbattere queste barriere, anche fisiche per favorire l’insediamento di persone anche nell’area Nord della città ma la difficoltà é nella strada da seguire visto che tutti i magoni sono privati.
C’é il fatto che non sono stati costruiti secondo le indicazioni delle autorizzazioni a suo tempo concesse, ma, la strada legale e processuale é lunga e lastricata di incognite per cui é meglio, come in quasi tutti i casi, trovare una mediazione che non sarà mai gratis per il Comune ma é l’unica strada; le altre hanno solo prodotto il disastro che si vede, dietro le erbacce alte che circondano questi scheletri di cemento abbandonati.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti