Buon giovedì eroico
Un insegnate, che sino allo scorso anno era nella nostra città, e che da quest’anno si é trasferito A Reggio Emilia, ieri, ha rischiato di intossicarsi dal fumo dell’incendio che é divampato durante la festa di fine anno scolastico nel plesso dell’Istituto in cui insegna.
E’ stato accolto, all’uscita in barella, dall’applauso degli studenti che é andato a cercare, inoltrandosi nella barriera di fumo che aumentava, aula per aula.
Parto da questo episodio, che segnalo non solo perché, come dice una canzone di Guccini, “gli eroi son tutti giovani e belli” ma perché serva da riflessione sulle prove di evacuazione che nel nostro paese se si fanno si fanno per gioco, con preavviso e soprattutto troppo di rado.
La giusta preoccupazione del Prof era che qualcuno fosse rimasto bloccato in aula o in corridoio, dietro le fiamme e il fumo, e proprio le prove di evacuazione con l’indicazione dei punti di raccolta sicuri da cui non muoversi, una volta raggiunti, sono alla base dei sistemi di sicurezza sulle navi, nelle fabbriche e nelle scuole.
Se si sa dove ci si deve raccogliere, si facilita l’opera di controllo e si riduce il rischio di chi dovrebbe andare a cercare eventuali assenti.
Basterebbe questo semplice automatismo, che si impara solo provando e riprovando, perché nel panico, funzionano solo gli automatismi, per ridurre i rischi nei luoghi affollati e vissuti.
Complimenti, comunque, al prof Roberto Meli.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti