la partita vista dal ciffo
le buone e le cattive azioni del Mantova
“L’è ch’l’è mia fnida”. Espressione mantovana per dire: “Gli è che (= purtroppo) non è finita”. Se, infatti, si poteva anche accettare che un Mantova già salvo perdesse da un Como che doveva vincere per sperare nei “play-off”, non è altrettanto facile accettare che, a campionato terminato, non si sappia come andrà a finire il Mantova per via delle vicende societarie. E pensare che Juric s’è di nuovo dichiarato disposto a rimanere nonostante le offerte di altre società (pare addirittura di serie B), anzi, dice che Mantova resta la sua “prima scelta”: basterebbero 4 o 5 buoni innesti (che lui avrebbe già individuato) per poter puntare “in alto” nel prossimo torneo. Ma le dichiarazioni dei diretti interessati non lasciano grandi speranze e il punto di domanda è d’obbligo. Intanto l’ex Sabatini esulta per aver ottenuto i sospirati “play-off”. E noi, nonostante tutto, non disperiamo.
Disegno 1. Si tratta dell’episodio che ha condizionato (e rovinato) tutta la partita. Il Mantova aveva cominciato bene, quand’ecco che, al 26’, Said commette questo fallo che disegno riprendendolo accuratamente dal filmato. Non sembrava un gran fallo. Said cerca chiaramente il pallone, ma, al fischio dell’arbitro, con un gesto sembra mandarlo a quel paese, al che lui, il signor Formato di Benevento, estrae il cartellino rosso. Juric non riesce a non protestare e viene espulso a sua volta. Biancorossi in 10 e abbacchiati, tifosi furiosi e velenosi, signor Formato elegantemente insultato.
Disegno 2. E dopo 2 minuti arriva il gol, anche bello da vedere, ma brutto da subire. Un comasco se ne va verso la nostra area, appoggia a un tal Castiglia che piazza un palloncino d’oro per il Ganz che lascia di stucco l’immobile Festa.
Disegno 3. Eppure il Mantova rischia di pareggiare al 20’ del secondo tempo. Corner, affannosa respinta del portiere, gran testata di Pondaco e gran salvataggio d’un tal Fietta che s’era piazzato in porta. Ciao a tutti e sperém in ben.