Buon venerdì canalizzato
Non é il primo bambino che perde la vita annegando in uno dei tanti canali che attraversano le nostre compagne.
Se vado a memoria ricordo di un bambino, originario del Brasile, che ha perso la vita in un canale che attraversa l’area di S. Silvestro e poi corre veloce verso Levata; pochi giorni fa é stata la volta di Alì, che é annegato tra Suzzara e Luzzara, sempre in un canale di irrigazione.
L’autopsia ha rilevato che il corpo presentava evidenti escoriazioni alle ginocchia e ai piedi, segno dei disperati tentativi di risalire sulle scoscese, ripide sponde in cemento del canale, strappato dalla corrente che, anche se non é fortissima, é certo costante.
Non é un caso che siano più i giovani figli di immigrati che non conoscendo la nostra giungla di canalici lasciano la pelle.
Noi, nella loro giungla correremmo gli stessi pericoli.
Credo sia giusto chiederci se si può fare qualche cosa per ridurre i rischi e l’idea delle catenelle che attraversano in larghezza i fossi, poste ogni tot metri, potrebbe essere una delle soluzioni salvavita a cui aggrapparsi.
E’ solo una idea, ma é giusto pensare e trovare soluzioni.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti