Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi
le favole di MVG
STORIA DI UN PADRE FELICE (I)
C’era tre volte un re che aveva tre fig1ie. Non erano bellissime, anzi erano così così, e per di più ciascuna aveva un difetto: la prima, Senzavocali, pronunciava solo le consonanti, la seconda, Treppiede, aveva tre piedi invece di due, la terza, Chiomincerta, cambiava colore di capelli in relazione alle variazioni metereologiche.
Un giorno il re, che si chiamava Sonfierodellaprole (ma si faceva normalmente chiamare Sonfiero per brevità), le convocò tutte e tre e disse loro: “”Figlie mie, so che sarà difficile trovare per voi un marito che meriti la vostra bellezza e la vostra perfezione – (a questo punto dovettero portare fuori a braccia il gran ciambellano e il primo ministro che erano stramazzati al suolo dalle risate) – ma è ormai tempo che io assicuri degli eredi al trono. Bandirò quindi un concorso perché i pretendenti si facciano avanti e voi possiate scegliere lo sposo che mi potrà rendere nonno!””
Le tre figlie, rispettose, accettarono subito la volontà del padre.
La prima disse con chiarezza: “”Crtmnt, pdr m!”” (che l’interprete di corte tradusse immediatamente in “”Certamente, padre mio””, come fu trascritto sul verbale e sul Televideo di Corte), la seconda batté i tre piedi di colpo sul pavimento facendo tintinnare il lampadario (il che equivaleva ad un sì), la terza scosse, annuendo, i lunghi capelli che, a causa di un imminente temporale, stavano assumendo un vago colore tra l’arancio e il violetto.
Così fu emesso il bando: chiunque avesse aspirato a sposare una delle principesse avrebbe dovuto presentarsi a corte entro dieci giorni e superare le prove che ognuna di esse avrebbe proposto al pretendente.
Non fu facile raccogliere adesioni, anzi le malelingue di corte sussurrarono che fu il re a pagare dei giovani purché si presentassero, tuttavia, allo scadere dei dieci giorni, gli aspiranti erano sei, tutti poveri, ambiziosi, né belli ne brutti, pronti a superare la prova.
Comparve per prima Senzavocali che disse:”” chnq d v cpr c ch dc sr m sps!”” Poi comparve Treppiede che disse: “”Chiunque di voi bagnerà tutte le mie piante sarà il mio sposo!”” E infine Chiomincerta aggiunse: “”Chiunque di voi saprà indovinare (mettendolo per iscritto!) il colore dei miei capelli in un qualunque giorno del mio futuro, sarà il mio sposo!””
A questo punto, miei cari amici di favole, lascio pensare a voi, per una settimana, la conclusione della storia. Come rispondereste ai quesiti delle principesse? Qualcuno dei pretendenti avrà fortuna? Rispondete con delle vostre soluzioni e le pubblicheremo… Buone favole a tutti!!!!