Luke Jazzato, registrato all’anagrafe come “Luca Petruzziello”, nasce nella ridente Irpinia, ad Avellino, nell’ anno 1967.
Sin dai primi anni di vita, “The dark side of the Moon” e “Money” in particolare dei Pink Floyd il primo album ascoltato, capisce che l’ arte musicale sarà la sua vera passione.
Grazie al fatto di essere l’ultimo di tre, ed all’ascolto di programmi radiofonici quali “Supersonic” (sulla radio nazionale) e la classifica settimanale USA (trasmessa dalla radio della base Nato di Napoli), riesce ad assorbire tutto ciò che di meglio il panorama dell’epoca potesse offrire.
CSN &Y, Eagles, Led Zeppelin, Genesis, Marley, Deep Purple, Police, Commodores, Bee Gees, George Benson, Daniele…alcuni dei compagni di viaggio dell’epoca; di pari passo cresce la voglia di trasmettere la sua passione agli altri ed al tramonto delle radio libere prende vita la sua prima esperienza radiofonica, bastano: un piccolo trasmettitore auto prodotto, microfono ed un lettore di musicassette perché il sogno diventi realtà!
Ma non è finita; inizia a lavorare come dj (poco meno che tredicenne) ampliando le conoscenze musicali; si avvicina così, alla fusion ( fondamentali i concerti dal vivo e la lettura della biografia di Metheny) sino ad arrivare allo studio del basso elettrico; non prima, però, di aver riempito innumerevoli serate di concerti dal vivo come spettatore.
Sono gli anni di collaborazione con alcuni media locali, prima di tornare in radio dove curerà, per una emittente cittadina, un programma di Jazz, Fusion e New Age; gli anni della formazione di band rock-blues, come i P.T.O., e di concerti dal vivo, da Vecchione alla Duke Ellington Orchestra.
Gli anni degli incontri fondamentali : Mercer Ellington, Fresu, Senese, Gaslini, Patitucci, Veschi; solo per citarne alcuni.
Ma il cambiamento bussa alle porte; e dopo un primo viaggio negli U.S.A. sulle tracce di Bruce Springsteen, una nuova offerta di lavoro lo porta ad abbandonare la “tranquillità” provinciale per iniziare, quasi da zero, la nuova vita.
Oramai le serata con gli amici, i concerti, le letture mensili (musica jazz, jazz , mucchio selvaggio e new age non potevano mancare) e tanto altro è nella valigia dei ricordi ( che esiste davvero e porta con se dall’età di sei anni); ma la passione non smette di parlargli e capisce che è giunto il momento di approfondire.
Inizia così, una nuova fase del percorso di appassionato; sono gli anni dello studio dei classici: da “Jazz” di Polillo sino ai saggi di Stefano Zenni; delle biografie: Ellington, Arigliano ad esempio e degli appuntamenti dal vivo: da quello fisso di Umbria Jazz ai concerti di Harold Mabern nel Bronx newyorkese.
Tutto il cammino musicale trova sbocco in “Accordi di vita”, pubblicato nel 2014!
La leggenda narra che sia stato accolto nella sezione arte della NY Public Library, dopo un rocambolesco viaggio oltreoceano…
Oggi ama dire: ”La fine della strada è nel prossimo viaggio!”; suo pensiero dedicato a Kerouac e a tutti coloro i quali non si fermano davanti agli ostacoli della vita!