The Who
“Who’s next”, 1971 (Polydor)
Rock
di Nicola Martinelli
Quando da progetti falliti nascono capolavori…è proprio il caso di questo album. Dopo la pubblicazione di “Tommy” nel 1969, Pete Townshend concepì un’altra opera rock intitolata “Lifehouse”, che avrebbe dovuto fondere rock e teatro ma il progetto non si concretizzò e il chitarrista decise di salvarne comunque le tracce da pubblicare nel nuovo album del gruppo, Who’s Next. Il risultato ha dell’incredibile. Non c’è un brano da buttare, nemmeno uno. Il gruppo è all’apice della forma, con un Keith Moon strepitoso alla batteria, ma anche gli altri ovviamente non sono da meno. In quest’album troviamo “Baba O’Riley”, “Won’t get fooled again” e “Behind blue eyes”, tre capolavori assoluti. Anche la copertina è epocale, una chiara parodia del monolite di “2001 Odissea nello spazio”, film uscito un paio di anni prima. Ultima cosa: musicalmente parlando il 1971 fu un anno incredibile. Scorrendo i titoli pubblicati in quell’anno si rimane a bocca aperta. Per chi vuole approfondire segnalo un bellissimo documentario che trovate su Apple Tv dal titolo “ 1971: l’anno in cui la musica ha cambiato tutto”. Otto puntate che raccontano un anno davvero magico e unico.