Coi vronés an gh’è vers

Coi vronés an gh’è vers

Condividi

la partita vista dal Ciffo

Con i veronesi non c’è verso, e s’è perso. Primo tempo buttato con mister Lauro arrabbiato, e secondo tempo bello ma con un attacco del Lello: occasioni sprecate e del portier grandi parate. Ma il patron Setti assicura: “se così giochiam salvezza sicura”. Agh credéma e speréma.

Primo tempo buttato perché il Mantova “non ha giocato” e la Virtus ha segnato.

Succede al 44’, col loro primo tiro in porta (perché è vero che il Mantova “non ha giocato”, ma in difesa fin qui non aveva ciccato). Tal Pellacani  viaggia sulla sinistra (inseguito da  Guccione!) e crossa per tale Amadio, lasciato solo al limite dell’ area, dove ha tutto il tempo per (1) aggiustarsi ben bene la palla e (2) appoggiarla in porta, dove il prode Marone non ci fa un gran figurone. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Nel secondo tempo tutto un altro Mantova, e al 4’ il De Cenco, a due passi dal palo fa la prima cilecca (testaiola) su gran cross di Guccione. Una disperazione. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Un quarto d’ora dopo il De Cenco ricilecca:  su invitino del Bertino (1) fa un passaggino al portierino (1) che respinge per benino, ma si chiama Giacomel e’l fa fin trop bèl, perché sul nuovo tiro del Bertino (2) ri-respinge (2) col piedino. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il Mantova ci prova fino alla fine, reclama un rigore con il neo entrato Pedrini e nel recupero il Caio tricilecca, ma stavolta lo perdono (e non lo disegno) perché coi vronés an gh’è vers.

Condividi