La più gioiosa tra le festività ebraiche
Almanaccando
In questa settimana cadono le celebrazioni di Purim, la più gioiosa tra le ricorrenze ebraiche, la festa più amata dai bambini, che ricorda il sovvertimento delle sorti e il conseguente scampato pericolo per il popolo ebraico. In ebraico Purim significa appunto “”sorti””.
La storia di Purim è accaduta circa 2500 anni fa, e ci viene raccontata nel biblico Libro di Ester, che in questa occasione si legge pubblicamente.
La vicenda in breve è la seguente: Assuero, re di Persia, era un sovrano molto potente ed aveva accanto a sé una moglie che però, essendosi rifiutata di partecipare ad un banchetto a cui erano state invitate le persone più importanti del regno, venne da lui ripudiata.
Per un secondo matrimonio del re vennero quindi convocate le più belle ragazze del paese. E fra queste fu scelta una ragazza ebrea, Ester, che divenne così la nuova regina.
Ella ebbe nella storia un importante ruolo: il primo ministro del re Assuero, chiese ed ottenne che tutti gli ebrei del regno fossero uccisi, in un giorno che sarebbe stato tirato a sorte (pur). Ester allora informò il re sulle malvagie macchinazioni e supplicò di salvare il suo popolo e lei stessa, in quanto ebrea. Così, per merito della regina, gli ebrei riuscirono a salvarsi.
Assistere alla lettura del Libro di Ester è uno dei precetti della festa di Purim. Inoltre, in questo giorno si dovrebbero anche fare doni ai bisognosi, scambiarsi regali (soprattutto cibi e bevande) e partecipare ad un grasso banchetto festivo.
C’è anche l’usanza di indossare maschere e costumi e di partecipare a sfilate simili a quelle del carnevale, un’usanza che sembra introdotta dagli ebrei italiani nel Cinquecento prendendo spunto dai cortei carnevaleschi. Per questo motivo quella di Purim è, tra le feste ebraiche, la più amata dai bambini.
[rudy favaro]