Disco Base scelto e commentato da Riccardo Basile, regista RAI
Ascolta il Disco Base della settimana
1. FRANCESCO DE GREGORI "Bellamore"
2. FRANCESCO DE GREGORI "Viaggi & Miraggi"
3. FRANCESCO DE GREGORI "Vecchi Amici"
4. FRANCESCO DE GREGORI "Adelante Adelante"
5. FRANCESCO DE GREGORI "Rumore Di Niente"
Con “Canzoni d’amore” De Gregori prosegue idealmente la riflessione sul mondo avviata nei lavori precedenti. Il titolo è ovviamente fuorviante, se si fa eccezione per la dolce “Bellamore”, altra ballata sentimentale in punta di voce, cantata insieme a Patrizia Giordano. Il coinvolgimento della band che ha suonato nei concerti dona al disco un’energia quasi live, tangibile in brani più “muscolari” come “Sangue su sangue”, “Adelante! Adelante!” e “Viaggi & miraggi”. De Gregori gioca spesso a fare il rocker, ponendo dilemmi scomodi (“Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati/ o di chi li ha costruiti…rubando?”, da “Chi ruba nei supermercati”) ma invischiandosi anche in polemiche politiche dal respiro corto (“E’ solo il capobanda, ma sembra un faraone…/ Si atteggia a Mitterrand, ma è peggio di Nerone”, un’invettiva il cui bersaglio fin troppo scoperto è Bettino Craxi). Ma Mani Pulite non era ancora arrivata…
lluminano il disco anche piccole poesie minimali, come lo struggente dialogo col padre di “Tutto più chiaro che qui”, il country-folk di “Stella della strada” e il tema dolente di “Povero me” (scritto insieme all’amico Mimmo Locasciulli). Ma lo zenit è nella conclusiva “Rumore di niente”, rievocazione di nuovi spettri nazi-razzisti assecondata da una splendida coda strumentale.
Canzoni d’amore è un disco compatto e vibrante: De Gregori inaugura il nuovo decennio col piglio dello storyteller di razza.