Meglio dire come vogliamo essere trattati alla fine

Meglio dire come vogliamo essere trattati alla fine

Condividi

Audio Player

Buona domenica previdente

Esiste dall’ 1/1/2018 la legge che permette ad ognuno di noi di dire come vuole essere trattato alla fine della sua vita su questa terra.

Sino ad ora, in Italia lo hanno fatto in 186.235, vale a dire il 0,4% della popolazione; più o meno la stessa percentuale si riscontra anche nella nostra provincia dove, 1309 persone, hanno depositato il modulo, di cui 229, nel capoluogo.

Pochi, per un evento che, comunque, avverrà, e che, forse per scaramanzia, non si vuole affrontare.

La Dichiarazione Anticipata di Trattamento (DAT), oltre a dire o nominare la persona che deve decidere al posto nostro nel caso non fossimo in grado di farlo, permette di indicare, tra le altre cose, che si opta per una “sedazione palliativa profonda e continua”, per annullare, o perlomeno ridurre, la sofferenza.

Perché non farlo ora, da lucidi, visto che non è detto che lo saremo sempre e comunque?

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Immagini di repertorio tratte dalla rete, senza esplicite, bloccanti, indicazioni di copyright o con impossibilità di risalire, con certezza, al titolare dell’immagine stessa

Condividi