I Pooh
“Parsifal”, 1973 (CBS)
Pop, Progressive
di Paolo Bertoli
Può sembrare irrituale, e forse in parte lo è, parlare dei Pooh in una rubrica come questa dedicata prevalentemente alle grandi firme del rock, visto nelle diverse declinazioni e sfaccettature. Può sembrare irrituale, e forse in parte lo è, parlare di quattro musicisti “con le loro facce da bambini e con i loro cuori infranti” (copyright Eugenio Finardi) che all’alba degli Anni ‘70 scalavano le classifiche con brani di facile presa scritti apposta per i juke box di spiaggia, tra voci in falsetto e melodie un po’ ruffiane.
Ma nel 1973, in un periodo benedetto per il progressive italiano, è arrivato un album che ha mischiato le carte in tavola portando un certo scompiglio e mostrando l’altra faccia del cosiddetto rock sinfonico nostrano.
“Parsifal” oggi compie 50 anni e in un periodo di celebri ricorrenze ci piace ricordare più modestamente un album che suo modo è diventato – appunto – una “pietra miliare”. D’accordo, l’album è figlio della propria epoca, di un certo periodo storico e va certamente contestualizzato; per questo è necessario tornare con la memoria nella prima metà dei ‘70 e immergersi in quella irripetibile atmosfera dominata da gruppi come Banco, PFM, Le Orme, per citarne alcuni, e dai palazzetti gremiti e odorosi di erba – e non era quella dei prati… C’era naturalmente anche l’immenso Battisti, ma questa è un’altra storia.
I Pooh ovviamente non volevano né potevano ingaggiare fieri duelli con questi autentici pezzi da novanta e men che meno ambivano a conquistare seppur una piccola parte del loro pubblico; nel migliore dei casi venivano anzi visti con spocchiosa sufficienza se non irrisi.
Loro giocavano su un altro terreno e in un altro campionato, nè meno nobile né meno coinvolgente: semplicemente diverso. Però in quel 1973 il 29enne Roby Facchinetti cala a sorpresa un asso che cambia la partita e segna un punto importante: i Pooh improvvisamente sono proiettati in un altro cielo, assurgono ad un’altra dimensione, lontana dalla cosiddetta canzonetta. Tutto è racchiuso in quella suite di oltre 10 minuti (la durata media di un brano progressive) così lirica e trasognata, dedicata ad un nobile cavaliere di wagneriana memoria, e si sviluppa tra l’incedere solenne di tastiere e orchestra e un assolo di chitarra entrato negli annali.
Ecco, quel lungo brano che parla della follia delle guerre ma anche delle fatiche dell’uomo qualunque ha segnato un solco profondo nella storia del gruppo, una dicotomia tra il “prima” e il “dopo”. C’è l’azzardata ma vincente commistione tra rock e classica (leggi alla voce: Concerto grosso per i New Trolls), c’è la fuga dalla forma-canzone, c’è la voglia urgente di dimostrare che i Pooh non sono solo Piccola Katy, Pensiero, Noi due nel mondo nell’anima, brani celeberrimi ai quali comunque devono la popolarità e i primi posti nelle hit parade. Ma c’è soprattutto la necessità di affermare che i Pooh possono tranquillamente farcela anche senza il transfuga Riccardo Fogli, uomo-copertina della band e sostituito da Red Canzian.
“Parsifal” è figlio di un grande lavoro corale che parte dalle musiche, in gran parte firmate da Facchinetti: la felice intuizione del produttore dell’epoca, Giancarlo Lucariello, il lavoro di arrangiamento svolto dal maestro Franco Monaldi che aveva convocato in studio un’orchestra di 40 elementi, il non facile compito dei tecnici del suono chiamati a mixare su un modesto 8 piste l’ensemble classico con batteria, synth, chitarre elettriche, voci.
Degne di nota sono anche L’anno, il posto e l’ora…, (brano di apertura dell’album e non a caso affidato alla voce di Red) Lei e lei, dove si accenna ad un amore saffico e Io e te per altri giorni, sul tema dell’adulterio.
Anticipato proprio dal singolo Io e te per altri giorni (cui seguirà Infiniti Noi) “Parsifal” viene pubblicato nell’agosto del 1973 e sarà un successo clamoroso, con oltre 400.000 copie vendute: all’epoca un record per la musica leggera italiana.
Questa la track list:
– L’anno, il posto, l’ora… (Facchinetti-Negrini-Battaglia)
– Solo cari ricordi (Facchinetti-Negrini)
– Io e te per altri giorni (Facchinetti-Negrini)
– La locanda (Battaglia-Negrini)
– Lei e Lei (Battaglia-Negrini)
– Come si fa (Facchinetti-negrini)
– Infiniti noi (Facchinetti-Negrini)
– Dialoghi (Facchinetti-Negrini-Battaglia)
– Parsifal prima parte (Facchinetti Negrini)
– Parsifal seconda parte (Facchinetti)