Buongiorno a tuttә! 🤗 Il libro di oggi è bianco come la neve che nasconde tutto, e rosso come il sangue e come la passione che a volte porta ad uccidere.
Il libro di oggi è “Ninfa dormiente” di Ilaria Tuti, il secondo della serie che ha come protagonista “Teresa Battaglia”.
Sì, il secondo… Il primo, “Fiori sopra l’Inferno”, l’ho letto l’anno scorso. Ricordo che, per essere uno dei primi gialli che leggevo, mi era decisamente rimasto nel cuore. In ogni caso questi libri si possono leggere non in ordine, anche se ovviamente leggendoli in ordine si capisce di più la storia.
In questo secondo libro ho amato molto l’evolversi del rapporto tra i personaggi. Specialmente quello tra Teresa (il commissario Battaglia) e Massimo (l’ispettore Marini), che si comportano sempre più come madre e figlio. Poi il fatto che venissero svelati un po’ di “misteri” sul passato dei personaggi, in particolare di Massimo.
Le cose che non ho apprezzato molto, invece, sono state… Prima di tutto la terza persona, perché la sinossi è in prima persona e quindi mi aspettavo che lo fosse anche il resto (nel primo questa cosa mi ha destabilizzato, nel secondo me lo aspettavo, ma comunque… 🤷♀️). La seconda cosa è che Teresa tenga fede alla decisione di non dire a nessuno della malattia, e quindi renda solo più difficili le cose, soprattutto a sé stessa. La terza cosa, che forse è un po’ da romanticona 😅… Mi aspettavo che il commissario e l’ispettore ad un certo punto andassero a letto insieme, e invece niente. 😏 Cioè, sì, lo so che lei ha 60 anni e lui 35; lo so che è un giallo e non un rosa; lo so che hanno entrambi avuto molte difficoltà nella vita… Ma resta il fatto che, secondo me, sarebbero stati perfetti insieme e qualche scena hot tra loro due poteva starci, anche solo per alleggerire un po’ il tutto… Eh, sono pazza, che ci volete fare?! 🤣🤪
TRAMA: Quando viene ritrovato un ritratto intitolato “Ninfa dormiente”, all’inizio sembra un normalissimo quadro. Serviranno le indagini della scientifica per scoprire che è fatto con il sangue, probabilmente quello della ragazza ritratta.
Sembra una storia di amore, possesso e violenza come ce ne sono tante, eppure Teresa Battaglia, che ha un’empatia particolare con i morti, sente che c’è qualcosa che non quadra. Così trascina l’ispettore Marini in un’indagine per capire cos’è successo di preciso a quella ragazza.
L’autore del quadro è Alessio Andrian, che però non parla e non si muove da quasi 70 anni. Rimane sempre nella sua stanza, con lo sguardo fisso sul bosco fuori dalla finestra, come se fosse un modo per stare vicino alla sua Ninfa… Si direbbe che l’abbia uccisa lui, ma se la amava così tanto perché l’ha fatto?
Alla fine, dopo un bel po’ di ricerche, Teresa e la sua squadra scoprono che la ragazza veniva dalla Val Resia, un paesino completamente isolato dal mondo.
Proprio quando si avvicinano a capire la verità, però, un altro abitante della valle viene ucciso; più Teresa insiste con le indagini, più l’assassino diventa creativo, finché l’ispettore rischia di venire ucciso… Forse stavolta Teresa si è davvero infilata in un gioco troppo grande. Anche perché la sua memoria diventa sempre più debole e il suo corpo sempre più ingombrante…
Buona indagine 🔎, alla prossima! 😘👋
Alisea Z.