Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi
C’era una volta un bellissimo regno, il regno di Pandoro. Lì tutto era luminoso e soffice: morbide colline, sole e cielo splendenti, strade ampie e un grazioso castello in cui regnava il simpatico re Giocondo, con la sua consorte, Nutella. C’era anche una figlia, Eudora, una ragazza attorno alla quale gira tutta la nostra storia e ora capirete il perché. Eudora era di per sé una bella ragazza ma aveva soprattutto una dote speciale: i capelli d’oro. No, non i soliti capelli biondi: li aveva proprio d’oro fin dalla nascita: una cascata di capelli che sembravano normalissimi ma che erano in realtà sottili fili di purissimo oro. Quando i suoi genitori avevano capito qual era la rarissima caratteristica della figlia si erano accordati di non rivelarlo a nessuno per non suscitare l’invidia e l’avidità di tanti: era un segreto che conoscevano solo il medico di corte, il dottor Pistacchio, e il gran ciambellano, Onnisciente. Per cautela il medico non poteva mai uscire dal castello e passava le sue giornate a coltivare piselli (la sua grande passione) nell’orto del sovrano. Così il tempo passava serenamente a corte; qualche volta, quando le annate erano scarse per la siccità o il maltempo, il re Giocondo chiedeva alla figlia qualche capello, per arrotondare le rendite, ma niente di più: i capelli d’oro della principessa restavano per tutti solo dei bellissimi capelli biondi e lucenti. Finché…finché arrivò anche per Eudora il tempo di sposarsi, e quindi cominciarono i problemi. A questo punto il segreto dei capelli d’oro on poteva più essere nascosto, almeno allo sposo, e questo poteva già essere considerato un rischio, ma un rischio ancora più grave sarebbe stato che la cosa si sapesse prematuramente, perché i pretendenti avrebbero potuto aspirare alla mano di Eudora per diventare ricchi con facilità. E fu proprio mentre i sovrani si preoccupavano di questo che il dottor Pistacchio scappò dal castello per partecipare a un convegno internazionale di coltivatori di piselli. L’allarme era grande perché Pistacchio era un tremendo chiacchierone e senz’altro avrebbe rivelato il segreto. Infatti, quando fu emanato il bando per le nozze, si presentarono moltissimi pretendenti: ricchi e poveri, belli e brutti, grassi e magri, giovani e meno giovani… una fila lunga chilometri! Un vero delirio! A questo punto Onnisciente fece diffondere la voce che il dottor Pistacchio era stato ricoverato all’Ospedale Psichiatrico per Oromania: sosteneva persino, poveretto, che i suoi piselli fossero tutti di puro oro … La conseguenza fu un rapido sparire dei pretendenti e la schiera fu subito sfoltita. Alla fine ne rimasero solo due: entrambi ricchi, giovani e belli. Come decidere quale fosse veramente interessato a Eudora e quale solo ai suoi capelli? il principe Rubicondo, tutto sorrisi, dalla barbetta ricciuta e l’occhio furbetto o il principe Fortebraccio, un allegro giovane con i capelli rossi, ma, per la verità, un po’ scalcinato? Qual era quello giusto per Eudora, si chiedeva dubbioso il re Giocondo.
A risolvere il problema ci pensò Onnisciente. Il giorno della scelta Eudora si presentò ai due in tutta la sua bellezza, facendo ondeggiare la lunga chioma lucente trattenuta da un diadema di perle. Però, nel fare ondeggiare su e giù i capelli fece in modo che si impigliasse e si strappasse nel diadema un bel ciuffo d’oro che, spinto dal leggero soffio d’aria della finestra aperta, andò svolazzando proprio davanti ai due pretendenti. A questo punto Rubicondo scattò come un razzo, correndo per afferrare la ciocca per primo, mentre Fortebraccio sorrise tranquillo a Eudora e, allungando a sua volta la mano per prenderla, chiese alla principessa: ”Se riesco a raccoglierla io, dove la butto?”. Credo sia inutile suggerire quale fu il prescelto. La storia dice che Eudora ebbe a sua volta una figlia ma con i capelli di puro filo di rame, cioè di oro rosso: un felice compromesso tra mamma e papà!
Un caro saluto e alla prossima da Vittoria!