Dobbiamo cambiare abitudini
Buon giovedì mutante
Si fa fatica a parlare di soluzioni per ridurre lo smog, perché non è facile trovare un capro espiatorio che ci esenti dalle responsabilità come avviene per quasi tutto quello per il quale incolpiamo il prossimo, i politici, gli amministratori, i sindaci; in altre parole, gli altri da noi.
Per le polveri sottili, lo sappiamo. I produttori siamo noi, o meglio anche noi, che andiamo in auto anche quando potremmo prendere un mezzo pubblico, che non rinunciamo alla macchina anche quando a piedi o in bici impiegheremmo lo stesso tempo con meno incazzatura per il parcheggio; siamo noi i produttori di polveri più o meno sottili quando pretendiamo di stare in casa in inverno come ci stiamo in estate con la follia di raffreddare sino a 20 gradi quando fa caldo e riscaldare sino a 22 gradi, quando fuori è freddo, pur di rimanere in camicia, sempre e comunque.
E’ innegabile, non possiamo prendercela né con il Governo, né con i sindaci, né con i sindacati; possiamo solo o sotterrare la testa sotto la sabbia o decidere di cambiare abitudini altrimenti ci penserà la natura a soffocarci.
Se siamo riusciti a migliorare il nostro rapporto con la monnezza che differenziando ci soffoca già un po’ meno, perché non dovremmo riuscire a cambiare il modo di muoverci, di raffreddarci e di riscaldarci?
Una via c’é: dobbiamo, inevitabilmente, cambiare abitudini, tutti.
A risentirci tra due giorni.
Buona fine e buon principio, come dicevo da piccolo, per prendere la mancia.
@robertostorti