Sprechi alimentari
Buon sabato recuperante
Stiamo uscendo da un periodo in cui il cibo è stato al centro della nostra attenzione, dei nostri desideri e dei nostri sensi di colpa per la camicia che tira sulla pancia o la tuta da sci che non chiude la cerniera.
E’ il momento di parlare di sprechi alimentari che, secondo un’indagine dell’università di Bologna, noi percepiamo al 50% in meno del reale.
In Italia si buttano nella pattumiera 13 miliardi di Euro all’anno e a questo contribuiamo un po’ tutti, non sentiamoci esclusi, perché, chi più, chi meno, tutti sprechiamo e abbiamo bisogno di ritrovare il senso dei piatti che recuperano e riutilizzano gli avanzi, ma anche di imparare a fare la spesa.
Lo spreco parte dal comprare troppo cibo, perché si fa la spesa una volta ogni tanto invece che spesso, si sbagliano le dosi, si rispettano alle lettera le date di scadenza dei cibi, come se lo yogurt alle 11.59 di ieri fosse commestibile e alle 6 di oggi no, perché oggi è il giorno impresso come scadenza.
La data di scadenza, è il termine massimo di vendita, non di commestibilità.
Assaggiamo, non tutto il vasetto, ma una punta di cucchiaino, tanto per non rischiare, e si butterà via se proprio non sa di buono.
Recuperare gli avanzi, sfruttando le ricette che sono diventate celebri come cibo povero, è anche la strada che non scarterei.
Il cibo è fatto per riempire gli stomaci, non i sacchetti dell’immondizia.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti