“Quand ün al nas scalognà agh pióv in sal cül anca s’l’è...

“Quand ün al nas scalognà agh pióv in sal cül anca s’l’è sentà”

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la partita vista dal Ciffo

Storica frase (perciò tra virgolette) con cui don Doride Bertoldi *, nella sua “Müsa paisana”, chiudeva il “resoconto” della visita pastorale che il vescovo aveva fatto alla sua parrocchia, e in cui gli era andato tutto storto (=quando uno nasce scalognato gli piove sul sedere anche se è seduto). M’è venuta in mente e l’ho detta, al termine della partita del Mantova che, con la Pro Vercelli, non è andato oltre l’1-1 pur avendo colpito due pali e due traverse. Lascio subito la parola ai disegni, che sono soltanto tre (i due gol e il primo palo) perché non c’è tempo: giocano subito martedi 5 sera con la Virtus Verona, e speréma in ben, anca parché al Padova l’è ormai sól a quàtar punt.

*morto settantasette anni fa a Villagrossa.

Pronti via ed è subito gol-contro anche stavolta: rischioso passaggio di Festa a Radaelli che si fa fregar palla da tale Maggio (1) che fugge sul fondo e (2) crossa per la testatona di tal Mustacchio che fa il gollacchio dell’1-0. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il pareggio solo al 31’: Mensah per Radaelli che pennella per il testone di Brignanone che fa il pareggione. Attenti però, qualcuno dei bianchi alza le mani: in effetti, se si guarda bene la foto della Gazzetta (“la rete del pari”), mi pare proprio che il Brigno stiracchi  la maglia dell’avversario…  ma l’arbitro convalida, e quindi a séma mìa scalognà dal tüt. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il primo palo è del Galuppa, al 4’ del secondo tempo, con un sinistrone dal limite. Peccato: sarebbe stato un gollastrone.  Sperém  in dla prosima. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

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