Na figüràsa ’dré cl’altra

Na figüràsa ’dré cl’altra

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la partita vista dal Ciffo

Una figuraccia dietro l’altra, ovverossia: di bene in meglio, visto che la partita contro il Renate è stata giocata subito dopo la raggiunta matematica certezza della promozione alla B, fuori casa, e con una squadra piena di “riserve”; ma questa, con la (quasi) formazione migliore, in casa, in un Martelli gremito e bardato a festa, in cui era lecito, anzi, doveroso dar prova di serietà… la m’ va mìa şó (non mi va giù).

I nostri quotidiani minimizzano e danno spazio e prevalenza alla festa. A mi l’am par mìa giüsta e spéri che la fòla dla festa, par şünta con fœch arificiai e fümogeni, la sia fnida: sa gh’è da şügàr al balùn as şóga al balùn e par vinsar. E s-ciao. Sfogo tutto dialettale (come l’ho pensato) che spero comprensibile anche ai mantovani di nuova generazione.

La partita.

Inizio tragico: il Mantova comincia a tintognare e a perder palloni e a rimediar col fallo.

Al 2’, superpunizione dell’ex Ronaldo e sém şa sóta. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Al 3’ Festa (1) ostacolato nella ricerca di “costruire dal basso” finisce col servire lo stesso Ronaldo che risponde al volo e raddoppia a porta vuota di Festa (2). (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Non solo. Il Vicenza spreca un’occasione dopo l’altra: se il primo tempo finiva col Mantova sotto di 4 gol non c’era niente da dire.

Nella ripresa a par ch’is sìa dismisià, e il capitano all’8’ da fuori area trova l’angolino che ci dà uno speranzino. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Ma… 3 minuti dopo il Burro retropassa a Festa pensandolo in porta, ma lü l’è fœra, e la palla trotterella sul palo. (clicca sul disegno per ingrandirlo). Quasi quasi mi scappa da ridere.

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