Le code all'Aster per i Pass
Buon venerdì imparante
A volte è obbligando che si imparano nuove strade.
Secondo una statistica credibile, non più della metà degli italiani usa il web.
Stando a quello che succede in questi giorni agli sportelli di Aster, dove i mantovani si mettono in coda per ottenere, pagando, il pass per il centro protetto da varchi con telecamere e per parcheggiare, sempre pagando, negli stalli blu, qui da noi sono ancora meno i naviganti.
Solo il 12% ha usato l’opzione di fare tutto, comodamente da casa, e avendolo provato vi assicuro che è facilissimo, di pagare e stamparsi il permesso, collegandosi al sito del gestore dei parcheggi.
Noi italiani abbiamo un altro primato, quello di avere almeno due telefoni cellulari, detti mobile, all’inglese, a testa, e la maggioranza di noi ha in tasca i cosiddetti telefoni intelligenti, smart phone, sempre all’inglese, che fanno di tutto ma si vede che o non li usiamo per tutto quello che ci permetterebbero di fare oppure li teniamo li in bella vista.
A volte, come detto all’inizio del parere, obbligare in qualche maniera, serve a fare un salto di qualità alla pigra mente di ognuno di noi che preferisce la ritualità delle code e discutere con chi è allo sportello che tentare strade che prima non esistevano.
L’obbligatorietà dell’iscrizione a ogni ordine di istruzione, via web, ha creato caos la prima volta ma, già questo anno il caos è stato minore, perchè, sapendo che si sarebbe potuto fare o così o così, le persone si sono attrezzate e preparate.
La stessa cosa varrà tra poco per la stampa dei CUD dell’Inps, anche se qui il discorso si fa più complesso causa età e disponibilità degli utenti.
Probabile che dopo l’esperienza di questi giorni, il prossimo anno dal 12 si passerà, forse, al 24% di utenti Aster per i rinnovi.
Certo è che se la Giunta avesse deliberato non a ridosso delle scadenze di fine anno, una mano in più l’avrebbe data.
A risentirci domani. Grazie.
@robertostorti