Buon giovedì indicante
Doveva terminare alla fine del mese il periodo di test per l’indicazione dell’origine, in etichetta, del grano, del riso, del pomodoro, delle carni, del latte e formaggi e, invece è stata prorogata sino alla fine dell’anno.
Sarebbe opportuno che diventasse un obbligo fisso, non tanto per imporre dazi fittizi, ma per la nostra salute.
Essere consapevoli che un chilo di farina che costa meno di un caffè ma che viene da terreni quasi sicuramente contaminati da bombe o trattati con glifosato, vietato da noi, è fondamentale, così come per la conserva di pomodoro e salamelle di maiale.
Da dove viene un cibo, non è solo una etichetta, è una dichiarazione che bisogna sempre conosce, pena l’ingestione di cose che sarebbe opportuno non ingerire.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
Immagini tratte dalla rete, senza esplicite, bloccanti, indicazioni di copyright o con impossibilità di risalire, con certezza, al titolare dell’immagine stessa. Immagini di repertorio, non riferite all’evento.