C’era due volte un re

C’era due volte un re

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Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi:

C’era due volte un re … Eh sì, ho detto bene, perché il re di cui parliamo era … come dire, doppio. E infatti il suo nome era appunto Re Doppio e piego subito perché.

Fin da piccolissimo tutti si erano accorti he il pargoletto era un po’ strano, soprattutto soggetto a sbalzi d’umore: un giorno era beato e sorridente e succhiava teneramente il latte da sua madre, la regina Ambigua (anche lei piuttosto capricciosa) e il giorno dopo strillava a squarciagola e ficcava le dita negli occhi del suo paziente padre, il re Benevolo XVI.

Naturalmente le cose, col tempo, peggiorarono. Quando Doppio divenne re, ormai tutti sapevano del suo strano duplice carattere: la situazione

cambiava ogni giorno. Il lunedì non c’era re più gentile e generoso di lui: salutava tutti cortesemente, si confrontava con tranquillità con il suo fido primo maggiordomo Clementino e usciva allegramente in paese, aiutando le vecchiette ad attraversare la strada e fermandosi a chiacchierare amichevolmente con i bambini della scuola e con la loro graziosa maestra, la paffuta signorina Ciliegia.

Il martedì la situazione si capovolgeva: il re si alzava ringhiando contro tutti, insultava il povero Clementino e se scendeva in paese mancava poco che buttasse le vecchiette in mezzo alla strada. Quanto ai bambini della scuola erano costretti a nascondersi e la signorina Ciliegia chiudeva porte e finestre al suo passaggio per evitare risate maligne e frasi scortesi.

Le cose nel tempo continuarono a peggiorare e tutti, dentro e fuori dal castello, capirono che si doveva trovare un rimedio. Clementino, di nascosto, organizzò un gruppo segreto di emergenza per valutare la situazione e trovare, se possibile, un rimedio che almeno attenuasse (se non eliminasse) i danni del re Doppio irascibile.

La signorina Ciliegia si incaricò di cercare in Internet qualche esperto in materia e contattò un certo dottor professor mago e scienziato di nome Freud, esperto di comportamenti strani. Il professore chiese di mandargli delle fotografie del volto del re e presto sentenziò: “Il problema è semplice e sta nel colore degli occhi. Quando sono azzurri avete il re buono, quando sono neri il re cattivo”.Tutti a questo punto verificarono che effettivamente il colore degli occhi del re cambiava a giorni alterni.  Che fare? Fu ancora una volta la maestra Ciliegia a trovare la soluzione.

Il gruppo di emergenza fece una colletta e con i soldi raccolti Ciliegia comprò delle costosissime e bellissime lenti colorate azzurre che convinse re Doppio (naturalmente in un giorno buono) ad indossare come un suo speciale regalo. “Così mi sembri decisamente più affascinante!” gli disse con aria maliziosa per essere ancora più convincente. La storia dice che non sempre la cosa funzionò perché Doppio ogni tanto si toglieva le lenti ma siccome alla fine sposò la signorina ciliegia ci pensò lei, quando serviva, a sistemare le cose al meglio. E poi, ammettiamolo, chi è ogni giorno di buon umore?

Un caro saluto e alla prossima, da Vittoria

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