Buon giovedì civile
Mantova ha un carcere, o meglio una casa circondariale, e, a detta di molti, non è delle peggiori, nonostante soffra di sovraffollamento, vetustà e inadeguatezza essendo stato pensato, in origine, come monastero o convento.
Circa il sovraffollamento, le cifre parlano chiaro.
Con una capienza per un centinaio di detenuti, mediamente ce ne contano 150, e già qui si capisce, dopo che ognuno di noi ha sperimentato la convivenza forzata durante il Covid, quanto lo spazio sia importante anche solo per non dare i numeri.
Ma l’aspetto più significativo è il che fare: chiudere la porta della cella e gettare la chiave, o rifare le celle come richiederebbe il rispetto dell’art. 27 della Costituzione?
In un Paese civile non dovrebbe esserci dubbio, ma noi, non siamo ancora abbastanza maturi per la civiltà.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
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