L’essere umano spesso viene distinto dalle altre specie animali per la sua razionalità, per la sua abilità nell’elaborare nessi causali per interpretare la realtà. A volte però questa coerenza nelle analisi viene a mancare e l’uomo sfocia nell’irrazionale. Un ragionamento non scientifico è proprio la superstizione. Questa si potrebbe definire come il fermo convincimento che gli eventi futuri possano essere influenzati da particolari comportamenti senza che si possa dimostrare o anche solo desumere una relazione causale.
Ve ne sono di diverse tipologie, dalla credenza che alcuni oggetti abbiano determinate essenze salvifiche o nefaste, a quei gesti pragmatici volti a scongiurare una maledizione. Ve ne sono di più personali, quali indossare la propria maglietta fortunata durante un esame, o di più universali, radicati e tramandati dalla cultura delle varie popolazioni. Ad esempio la leggenda delle catastrofi originate dalla rottura di uno specchio risale alla pratica della catottromanzia dei greci. Consisteva nella lettura del futuro in specchi o ciotole di vetro riempite d’acqua e prediceva una sorte sfavorevole, se uno di questi specchi scivolava o si rompeva alla persona che si era sottoposta alla pratica divinatoria. La tradizione dei sette anni di un destino peggiore della morte venne introdotta nel XV secolo dalle famiglie aristocratiche come monito per la loro servitù che si trovava a dover pulire preziosi e fragili specchi. Quello che ha voluto affermare, nella conferenza di MantovaScienza del 15 novembre, “Non è la Zebra”, progetto di divulgazione riguardo le scienze del comportamento e dei processi decisionali, è stata però una apologia della superstizione. Lorenzo Gagliardi, Ph.D. e Post-Doc dell’Università degli Studi di Padova, e Greta Durante, giornalista, hanno spiegato come tali credenze non siano solo una fallacia logica, ma anzi un meccanismo di superamento delle difficoltà. Grazie infatti a questo pizzico di magia e a questi segni apotropaici l’uomo riesce ad acquisire un certo grado di sicurezza in una situazione di impedimento ed incertezza. È una modalità utile anche per ridurre lo stress e acquisire fiducia in se stessi, al pari di un placebo.
Perché allora non scoprire qualcosa in più riguardo a questi rimedi quotidiani visionando l’incontro in differita sul sito di MantovaScienza?
[@ Alessia Gialdi]